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Parco archeologico di Grumentum

  • 85050 Grumento Nova PZ, Italia
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Description

I ruderi della vecchia città si trovano su una collinetta fra il torrente Sciaura e il fiume Agri. Il centro si posiziona su un terrazzo fluviale allungato, rialzato e difeso sui quattro lati da scarpate incise dall'Agri, dallo Sciaura e da corsi d'acqua minori, e si affaccia sullo specchio d'acqua del lago del Pertusillo, in una cornice paesaggistica mozzafiato. L'impianto urbanistico della città era molto semplice, con tre strade principali e una serie di stradine che intersecavano le vie principali. L'antica città era circondata da una cinta muraria lunga tre chilometri con sei porte. Dei resti della Grumentum romana restano tre complessi monumentali. Il primo è costituito da un teatro dell'età augustea, da due tempietti di età imperiale e da una domus patrizia, la "casa dei mosaici".Il secondo complesso corrisponde all'area del Foro antico; sul lato nord sorge il cosiddetto "Capitolium" e sul lato sud il presunto "Cesareo". Altri edifici pubblici sorgevano sul lato ovest e il restante perimetro era circondato da portici. Il terzo complesso è costituito dai resti dell'anfiteatro, costruito nel I secolo a.C. e modificato in età imperiale. Il percorso inizia con la visita alle strutture dell'acquedotto che entrava in città dal lato meridionale del pianoro, e convogliava le acque captate circa 5 chilometri più a sud (alle pendici del colle su cui sorge Moliterno) e trasportate su strutture in alzato lungo la campagna grumentina in un castellum aquae di cui restano pochi ruderi. L'impianto urbano fu organizzato fin dalla fondazione della città secondo uno schema regolare di strade (tre decumani intersecati ortogonalmente da vari cardini); la pavimentazione fu rifatta nel II sec. d.C., e il decumano massimo, lungo il quale si affacciano numerosi monumenti, si conserva intatto per larghi tratti. 2. Presso l'ingresso del parco archeologico si localizza il teatro, costruito in età giulio-claudia e restaurato in età severiana, e situato a cavallo di due isolati. Il teatro di Grumentum, come in generale il teatro romano, è costituito da tre parti, tra loro strettamente connesse a costituire un solido organismo centripeto: la cavea, l'orchestra e la scena. La cavea, autoportante, ampia 46 metri, e saldata alla scena con corridoi (parodoi) coperti, si sviluppava interamente in elevato e quindi poggiava su sostruzioni in muratura con contrafforti. Attualmente si è conservata per un'altezza (9 metri) corrispondente più o meno alla metà di quella originaria. Il prospetto esterno era costituito da una doppia fila di arcate, che sostenevano il piano inclinato con i sedili, posti in gradinate, in pietra, oggi quasi completamente scomparsi. Ai sedili si accedeva mediante gradinate situate all'interno dell'ambulacro coperto che correva immediatamente alle spalle del porticato esterno. Due corridoi semianulari sovrapposti, coperti con volte a crociera, permettevano l'accesso degli spettatori a tutta la cavea, suddivisa dal basso verso l'alto in tre ordini di posti (infima, media e summa cavea), riservati a cittadini di rango progressivamente decrescente. Quattro scalinate (scalaria) salivano dall'orchestra e ripartivano la cavea in cinque cunei. Le gradinate risalgono all'impianto originario e sono sostenute da una massiccia struttura in cementizio. Altri cinque corridoi coperti, due parodoi e tre vomitoria, disposti a ventaglio trasversalmente alla cavea, consentivano l'accesso diretto all'orchestra, oppure alle file inferiori delle gradinate, separate dalle altre con una transenna in pietra e riservate all'ordo decurionum, o comunque alle personalità più importanti della città. L'orchestra probabilmente era utilizzata in parte dagli attori, ma poteva anche costituire un'appendice della cavea: al suo interno dovevano essere collocati i sedili riservati ai personaggi più eminenti della città (proedria), separati dalle retrostanti gradinate per mezzo di un muretto (balteus). Di fronte all'orchestra, e sopraelevato di circa un metro e mezzo rispetto al piano di questa si trovava il palcoscenico, un tavolato ligneo sostenuto da travi. Il muro di fondo fungeva da scenario monumentale della recitazione. L'edificio scenico, di tipo abbastanza complesso, è caratterizzato dalla presenza di tre porte (porta regia al centro e portae hospitales ai lati), che, oltre a costituire il fondo del palcoscenico (pulpitum), servivano a mettere in comunicazione quest'ultimo con la scena e con l'area aperta a nord; pertanto da queste uscivano gli attori. La scaenae frons era articolata in tre grandi esedre, al centro delle quali si aprivano le tre porte. Il prospetto della scena si innalzava su due piani, ed era coperto, insieme al palcoscenico, da un tetto spiovente verso l'esterno. Il progetto originario prevedeva sul retro della scena un piazzale porticato (porticus post scaenam). 3. Sull'area porticata dietro la scena del teatro, probabilmente utilizzata anche con funzioni di palestra, si affaccia il retro del Tempio A, in pietra calcarea grigia, il cui ingresso principale era posto sul lato del decumano massimo. L'edificio sacro si configura come un tempietto di tipo italico, perché sopraelevato su un alto podio: è probabile che fosse adibito al culto di Arpocrate, divinità egizia, perché nei suoi pressi è stato rinvenuto un torso in marmo rappresentante un fanciullo, identificato forse con la divinità egizia. Ciò attesterebbe la presenza del culto egizio a Grumentum. 4. Proseguendo lungo il decumano massimo, si raggiunge l'ingresso della domus dei mosaici, uno dei complessi di maggior pregio dell'intera città, residenza di un personaggio molto importante della storia grumentina. La casa è un'abitazione unifamiliare a pianta rettangolare (30 x 60 metri), è orientata nord ovest - sud est, ovvero perpendicolarmente ai decumani della città, e si affaccia sul decumano centrale, dal quale vi si accede attraverso l'ingresso principale, mentre altri accessi sono presenti lungo i lati nord e sud dell'abitazione. La domus presenta lo schema tipico della casa romana ad atrio e peristilio: sul lato della strada sono presenti dei negozi (tabernae). La metà meridionale presenta in successione ingresso (fauces), atrio con vasca per la raccolta delle acque piovane (impluvium), giardino porticato (peristilio): da quest'ultimo si accede a tre soggiorni - sale da pranzo (triclinia), con pareti e soffitto intonacati e dipinti, e pavimenti in mosaici in bianco e nero e policromi, con motivi geometrici e vegetali. Nell'atrio è presente una nicchia absidata con le pareti foderate in marmo, e pavimento a mosaico policromo, destinata a ospitare una statua probabilmente connessa al culto degli dei protettori della casa (lararium). Intorno all'atrio si articolano vari ambienti, come le alae, delle camere da letto (cubicula), una piccola sala (oecus) e una latrina. A nord est dell'atrio altri tre ambienti di rappresentanza sono pavimentati il primo a mosaico bianco con riquadro centrale con marmi intarsiati (opus sectile), il secondo a mosaico nero, il terzo a mosaico bianco con riquadro centrale occupato da una vasca-fontana. La metà settentrionale della casa è costituita da ambienti di piccole dimensioni, con probabili funzioni di camere da letto (cubicula) nell'area nordorientale, da vani di servizio nell'area nordoccidentale (cucine, bagni, magazzini e locali per la servitù). Alla zona di servizio della casa si accedeva dal retro, attraverso una strada carrabile. Agli inizi del II sec. d.C. si data la realizzazione della casa, su edifici repubblicani, mentre a cavallo tra III e IV sec. d.C. furono effettuati numerosi interventi di restauro e abbellimento, e a questa fase va ascritta la realizzazione dei mosaici. Non distante dalla domus dei mosaici si trova il Tempio B, dal culto non identificato. 5. Proseguendo, si raggiungono le cosiddette Terme repubblicane, che in realtà furono in funzione fino al V sec. d.C., delle quali sono visibili

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