Rania Nadal
Coimbra, Portogallo
La chiesa ed il monastero vennero fondati nell\'VIII secolo da alcune monache fuggite da Costantinopoli a seguito delle persecuzioni iconoclaste. L\'edificio originariamente ospitava Sant\'Andrea a Nilo. La primitiva intitolazione, che riprendeva quella della congrega abbandonata, era di Santa Maria a Percejo. "Donnaromita" non è altro che la deformazione popolare di "Romite in Costantinopoli". \nFurono dunque le monache provenienti da Costantinopoli e dalla Romania a fondare un monastero accanto alla chiesa di Sant\'Andrea a Nilo che fu detto di Santa Maria de Percejo o Petrejo oppure anche Santa Maria di Costantinopoli o Cella Nova. Il popolo napoletano lo chiamava monastero delle donne di Romania oppure delle Romite di Costantinopoli e, per contrazione, di Donnaromita.\nSecondo lo storico Bartolomeo Capasso invece , la denominazione deriverebbe dal nome della famiglia che fondò il monastero prima dell\'anno 1025 e che si chiamava Domina Aromata.\nNel XIII secolo il complesso venne ampliato inglobando altre piccole chiese e cappelle presenti nella zona. La chiesa venne completamente ricostruita nel 1535 su disegno dell\'architetto Giovan Francesco di Palma. L\'interno è a navata unica con dieci cappelle. Il soffitto ligneo venne realizzato tra il 1587 ed il 1590 da Nunzio Ferraro e Giovan Battista Vigliante su disegno di Andrea Magliulo. Le tavole centrali del soffitto sono opera di Teodoro d\'Errico, mentre gli otto dipinti laterali si devono a Girolamo Imparato. Nella cupola è un affresco, iniziato da Luca Giordano e realizzato nel 1696 da Giuseppe Simonelli, autore anche gli affreschi delle volte e delle vele. \n
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