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Museo Civico e della Ceramica Cerretese

  • 82032 Cerreto Sannita BN, Italia
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Arte, Teatri e Musei
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Italiano

Description

Inaugurato nel 1995, il Museo documenta la tradizione della ceramica artistica a Cerreto fiorita dopo il sisma del 1688. Come è noto, a partire dal 500, la sessuofobica cultura della Spagna dell’inquisizione, sempre più presente nella spagnoleggiante società partenopea, fece proporre uno stile compendiario, cioè con sobrie ed essenziali decorazioni tipiche della ceramica di Faenza. A partire dal 600, poi, la presenza di una numerosa colonia fiorentina, propose e diffuse motivi tipici della ceramica di Montelupo Fiorentino, dalla caratteristica impronta popolaresca. Nel fervido clima culturale-figurativo della Napoli barocca, si inserisce Cerreto, distrutta da un violentissimo terremoto nel 1688. La ricostruzione di Cerreto fu voluta da Marzio CARAFA, VII Duca di Maddaloni e X Conte di Cerreto, e pensata dall’’arch. G.B.Manni, L’abbondanza di lavoro richiamò a Cerreto artisti napoletani che portarono l’esperienza di Capodimonte. L’incontro tra scuole diverse diede luogo ad una produzione ceramica che riproponeva modelli e tipologie partenopee, ma con un nuovo, dissonante ed esuberante cromatismo, dal gusto naturalistico, con svelte e nervose immagini animalistiche, dal sapore NAIF, che fanno ricordare il rapporto uomo-animale delle antiche civiltà venatorie. La sezione della ceramica antica è ospitata nel piano ammezzato di Palazzo Sant'Antonio in un ampio salone ristrutturato nel 1994 per fini museali con il denaro ricavato dalla vendita di alcune ex scuole rurali[1]. Vi sono raccolti diversi reperti ceramici con una datazione che va dal IV secolo al XIX secolo[2]. Il salone ha per ciascun lato quattro arcate dove sono state ricavate delle vetrine espositive. Prima arcata a destra: sono siti alcuni manufatti smaltati eseguiti lasciando nella parte inferiore il biscotto come delle borracce e degli orcioli; inoltre vi sono una brocca monolobata con decoro naturalistico ed ornitologico e con i tipici colori cerretesi sgargianti d'età barocca, un orciolo a due manici, una coppia di vasi nuziali in cui si nota l'influenza della ceramica di Ariano Irpino, degli albarelli grezzi e con i tipici decori monocromi blu. Seconda arcata a destra: vi sono esposti alcuni esempi di piatti come dei vassoietti sagomati con decoro monocromo. Terza arcata a destra: sono esposti un piatto con il leone rampante cerretese, divenuto il simbolo della maiolica locale, un piatto con decoro paesaggistico ed un piatto con angioletto, tutti e tre di età barocca e con colori vivaci. Da notare anche un piatto con decoro a frutta ed un piatto modellato plasticamente con una raffigurazione di Pulcinella, di chiaro influsso partenopeo. Quarta arcata a destra: vi è esposto forse il più antico piatto in ceramica cerretese conservato, risalente al XVI secolo e raffigurante un uccello. Vi sono anche diverse tipologie di zuppiere e di portafiori oltre che un'anfora quadrilobata. Scorcio del museo. Al centro del salone sono site due teche, una contenente dei frammenti ceramici rinvenuti presso i ruderi del vecchio centro medievale distrutto dal sisma del 1688 (fra i quali spiccano una raffigurazione di Sant'Antonio da Padova, patrono del paese, un sole raggiante e due bracci di lucerne), e l'altra avente degli esempi di riggiole settecentesche con decoro a rosa dei venti. Prima arcata a sinistra: sono custodite alcune riggiole con decoro floreale "a festone" (perché si ripete modularmente) della bottega di Nicolò Russo, recuperate durante i lavori di ristrutturazione della chiesa di san Gennaro ed in parte restaurate dagli studenti dell'Istituto statale d'arte di Cerreto Sannita. Seconda arcata a sinistra: vi sono esposti dei frammenti di protomaiolica, alcune riggiole e dei pregevoli esempi di lucerne in terracotta risalenti una al IV secolo ed un'altra al VI secolo. Terza arcata a sinistra: in una teca è conservato un grande portafiori con due cuori decorati con colori cerretesi mentre nell'altra vetrina sono dei frammenti di maiolica medievale ed alcuni con decoro a bande rosse del XIII-XIV secolo. Quarta arcata a sinistra: sono conservati alcune acquasantiere cerretesi fra le quali spicca quella con la raffigurazione del martirio di san Sebastiano, una formella con un santo ed alcune delle opere in terracotta che il museo conserva dello sculture Nicola Avellino. Acquasantiera raffigurante San Sebastiano (XVII-XVIII sec.). Bozzetto della statua della Madonna della Provvidenza Non risultano essere attualmente esposti, forse in attesa di una collocazione definitiva, alcuni importanti reperti come il bozzetto della statua della Madonna della Provvidenza di Silvestro Jacobelli, la terracotta dipinta raffigurante Sant'Anna con la Madonna dell'Avellino, le Madonne votive con vestiti in seta e il presepe in terracotta settecentesco. Collezione Mazzacane In alcuni locali a piano terra di palazzo Sant'Antonio è in corso di allestimento la collezione di ceramiche cerretesi della famiglia Mazzacane, donata al comune di Cerreto Sannita dagli eredi dello storico locale Vincenzo Mazzacane. La sezione della ceramica contemporanea ha sede nelle ex carceri feudali e raccoglie diverse opere donate dagli artisti che nel corso degli anni hanno partecipato alle diverse biennali di arte ceramica contemporanea.

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