Annie Cohen Kopchovsky
Mosca, Russia
I francesi avranno forse un sussulto, ma si narra che in realtà questi dischi dorati siano nati già prima del Quattrocento in Toscana, nella zona di Manciano (GR) e di San Casciano dei Bagni (SI), con il nome di ciaffagnoni. Fu Caterina de’ Medici, non soddisfatta della cucina della corte di Francia, a portare con sé una cuoca dalla sua terra e a far sì che i francesi copiassero la ricetta, dando vita, con l’aggiunta di burro e latte, alle famose crêpes. La pastella del ciaffagnone è invece semplice come le colline in cui è nato: solo uova, farina, acqua tiepida e un pizzico di sale. Dopo averla fatta riposare, viene versata con un mestolo in una padella di ferro calda, ma non troppo, appena unta di lardo. Il ciaffagnone così cotto viene cosparso di pecorino grattugiato e piegato a triangolo, pronto per essere gustato. Mentre quello di San Casciano è piuttosto alto e soffice, il ciaffagnone mancianese deve essere sottile, quasi trasparente, in maniera da ricavare circa dieci crespelle da ogni uovo di pastella.
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