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Fonti del Clitumno

  • 06042 Campello Sul Clitunno PG, Italia
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Description

Il loro aspetto suggestivo, con il laghetto popolato di nasturzi acquatici, nontiscordardimé della palude, cigni e anatre, e con la miriade di colori dei salici e dei pioppi cipressini che si riflettono nel limpido specchio d'acqua, ispirò fin dall'antichità pittori, poeti e scrittori, come Plinio il Giovane, Virgilio, Corot, Byron e Giosuè Carducci, il quale le consacrò nella sua celebre ode. A ricordo della visita del poeta avvenuta nel 1910, vi è una stele marmorea scolpita a bassorilievo da Leonardo Bistolfi, accompagnata da un'epigrafe di Ugo Ojetti. Le Fonti del Clitunno sono alimentate da sorgenti sotterranee che sgorgano da fenditure nella roccia che con la loro copiosità anticamente formavano un fiume navigabile fino a Roma, lungo le cui sponde sorgevano sacelli, ville e terme. Considerate sacre dai Romani che qui venivano a consultare l'oracolo del dio Clitunno e a svolgere riti religiosi, come testimonia la presenza più a valle del Tempietto di Clitunno (poi trasformato in una chiesetta paleocristiana dedicata a S. Salvatore che conserva antichi affreschi), molte vene delle acque del fiume furono disperse in seguito al grande terremoto del 440 d.C. Regolate poi facendole passare al di sotto del Marraggia, le Fonti assunsero il loro aspetto attuale nella seconda metà dell'Ottocento per opera del conte Paolo Campello della Spina.

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