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Grenada, l'isola delle spezie dei Caraib ...

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Grenada è una splendida isola del Mar dei Caraibi, abitata dagli Indiani Caribi fino al 1498, anno in cui venne scoperta da Cristoforo Colombo. Da quel giorno, gli spagnoli sconvolsero la vita dei nativi e, circa un secolo dopo, si trovò al centro di un’aspra contesa tra francesi e inglesi. Alla fine, ebbero la meglio quest’ultimi e l’isola godette di miglioramenti strutturali e di un potenziamento nella produzione di zucchero, per la quale nel corso del Seicento i francesi avevano portato sull’isola molti schiavi provenienti dall’Africa. Ma tra Otto e Novecento la produzione di cacao superò quella di zucchero e il Paese ne diventò il primo esportatore al mondo. La piena indipendenza dal Regno Unito arrivò nel 1974, rendendo l’isola la seconda più piccola nazione dell’emisfero boreale, dopo Saint Kitts e Nevis. L’“isola delle spezie” è l’altro nome con cui è conosciuta Grenada: cannella, zenzero, noce moscata e chiodi di garofano, infatti, vengono prodotti in incredibili quantità nell’impervio entroterra montagnoso. Le origini di queste vette sono vulcaniche e lungo i pendii sono ricoperte da foreste pluviali intervallate da corsi d’acqua e cascate. Ma è la costa frastagliata la maggior attrattiva turistica dell’isola: un susseguirsi di baie e spiagge riparate che non sono ancora state raggiunte dal turismo di massa. Al contrario di quanto succede in altre isole caraibiche, a Grenada la vita scorre ancora tranquilla ed è scandita dai pigri ritmi locali. La sua natura è rimasta incontaminata e offre scenari diversi, che spaziano dalle foreste tropicali alle barriere coralline, alle spiagge deserte. Ovunque la gente è ospitale, sorridente e sempre pronta a fare festa, specialmente in occasione del Carnevale, che sull’isola viene festeggiato in estate. METEO Cerca in Dove VIAGGI DOVE ANDARE DOVE CLUB Grenada AMERICA CENTRALE View of Carenage, St George, Grenada, West Indies Ritratto in breve Grenada è una splendida isola del Mar dei Caraibi, abitata dagli Indiani Caribi fino al 1498, anno in cui venne scoperta da Cristoforo Colombo. Da quel giorno, gli spagnoli sconvolsero la vita dei nativi e, circa un secolo dopo, si trovò al centro di un’aspra contesa tra francesi e inglesi. Alla fine, ebbero la meglio quest’ultimi e l’isola godette di miglioramenti strutturali e di un potenziamento nella produzione di zucchero, per la quale nel corso del Seicento i francesi avevano portato sull’isola molti schiavi provenienti dall’Africa. Ma tra Otto e Novecento la produzione di cacao superò quella di zucchero e il Paese ne diventò il primo esportatore al mondo. La piena indipendenza dal Regno Unito arrivò nel 1974, rendendo l’isola la seconda più piccola nazione dell’emisfero boreale, dopo Saint Kitts e Nevis. L’“isola delle spezie” è l’altro nome con cui è conosciuta Grenada: cannella, zenzero, noce moscata e chiodi di garofano, infatti, vengono prodotti in incredibili quantità nell’impervio entroterra montagnoso. Le origini di queste vette sono vulcaniche e lungo i pendii sono ricoperte da foreste pluviali intervallate da corsi d’acqua e cascate. Ma è la costa frastagliata la maggior attrattiva turistica dell’isola: un susseguirsi di baie e spiagge riparate che non sono ancora state raggiunte dal turismo di massa. Al contrario di quanto succede in altre isole caraibiche, a Grenada la vita scorre ancora tranquilla ed è scandita dai pigri ritmi locali. La sua natura è rimasta incontaminata e offre scenari diversi, che spaziano dalle foreste tropicali alle barriere coralline, alle spiagge deserte. Ovunque la gente è ospitale, sorridente e sempre pronta a fare festa, specialmente in occasione del Carnevale, che sull’isola viene festeggiato in estate. Capitale St. George’s, situata sulla costa meridionale di Grenada, è la capitale dell’isola. Fondata dai francesi nel 1650 per ordine del cardinale Richelieu, che la volle chiamare Fort Royal. St. George’s si presenta come una tipica cittadina caraibica e ha una distribuzione a ferro di cavallo attorno al suo porto, Carenage. Camminando lungo le strade ripide e tortuose, che dal porto si inerpicano sulle colline circostanti, si godono panorami eccezionali e si ammirano alcune ottocentesche case creole che conservano ancora i tetti fatti con le tegole rosse utilizzate come zavorra dalle navi provenienti dall’Europa. La città è tutto un alternarsi di abitazioni mercantili, edifici dai colori pastello, magazzini e caffè ai quali fanno da sfondo le verdi colline dell’entroterra, mentre attorno al porto si concentra la vita sociale di St George’s. A ovest di Carenage si trova il Grenada National Museum, ospitato in una vecchia caserma francese del 1704. Qui si possono ammirare tantissimi oggetti preziosi, come alcuni esempi di vasellame amerindo, alambicchi per la distillazione del rum e una vasca di marmo appartenuta a Giuseppina Bonaparte. A dominare l’intera città, una serie di forti costruiti dai francesi: Fort George, risalente al 1705; Fort Frederick, il meglio conservato; e Fort Matthew, bombardato dagli americani nel 1983. A Fort George si trova un graffito che recita “No pain no gain, brother” (“senza dolore nessuna conquista, fratello”) e un palo su cui sono ancora visibili i fori dei proiettili sparati dal plotone che fucilò Maurice Bishop, il politico grenadino che guidò la rivoluzione del 1979 e che è, tuttora, un personaggio molto amato.

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