Lara Kipling
Praga, Repubblica Ceca
Nel territorio di Provaglio d'Iseo sono stati rinvenuti vinaccioli risalenti all’epoca delle palafitte: ciò dimostra che la vite era presente nella zona già nella preistoria. Per le epoche successive esistono le testimonianze di autori classici latini (Plinio, Colummella, Virgilio) e documenti del IX, X e XI secolo relativi ai monasteri della zona ad attestare l’importanza della viticoltura nell’economia medievale nella Franciacorta. La UE riconosce al Franciacorta insieme all'Asti e al Marsala, (gli unici 3 casi italiani) la possibilità di indicazione senza altri termini qualificativi: pertanto, è più corretto/legittimo dire "Franciacorta" e non "spumante Franciacorta", esattamente come accade, da secoli, per lo Champagne. La caratteristica fondamentale del Franciacorta è che l'unico metodo ammesso per la presa di spuma è quello tradizionale ovvero la rifermentazione in bottiglia (quella utilizzata da 3 secoli in Champagne), detto anche metodo classico. Inoltre, è stata la prima DOCG in Italia esclusivamente dedicata al metodo classico. Dal 1967 al 1995, il nome Franciacorta era usato anche per designare vini DOC rossi e bianchi prodotti nella stessa area. In seguito, questi vini sono stati ribattezzati Terre di Franciacorta e, nel 2008, Curtefranca.
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