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Duomo di Fidenza

  • Piazza Duomo, 43036 Fidenza PR, Italia
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San Donnino è il personaggio cardine su cui è imperniata la vicenda storica e simbolica sia della città che della sua cattedrale.Nel luogo in cui la leggenda vuole che fosse martirizzato il Santo,sorse infatti un primo sepolcro in una cappella circolare, che la chiesa fidentina pone attorno all'anno 293 d.C. seppure egli sarebbe stato un cubiculario di corte dell'Imperatore Massimiano Erculeo (vissuto all' epoca del IV sec.d.C.),una funzione importante. I bassorilievi del portale centrale illustrano la sua storia:il momento in cui incorona l'Imperatore;quando gli chiede di essere dispensato dall'incarico perchè divenuto cristiano;Massimiano che ordina di inseguire lui e i suoi compagni e trucidarli;cosa che avviene sulle rive del fiume Stirone,che un tempo bagnava la città e su cui c'era un ponte. Donnino è raggiunto,gli viene mozzata la testa e quindi giace sulla riva destra del fiume. L'iconografia del Santo rappresenta Donnino con in mano la propria testa (come Saint Denis di Parigi).Da quel momento, inizia a fare miracoli e la sua fama di Santo taumaturgo si diffonde a macchia d'olio, tanto che il Santo è venerato in molte chiese dell'Italia settentrionale e centrale.Le visite al suo Santuario si moltiplicarono e si rese necessario ampliare il luogo della sepoltura.. Si moltiplicarono anche le leggende e i misteri che accompagnano la sua agiografia. In realtà,scavi archeologici hanno portato a cocludere che San Donnino fu sepolto nell'area cimiteriale dell'antico municpium di Fidentia,anche se si ignora ancora quando e perchè il suo corpo venne posto in un sarcofago del II secolo d.C. Questo manufatto con le spoglie sante venne ritrovato sotto l'altare della cripta del duomo nel 1853.Oggi il Santo riposa in un'arca dorata nella cripta. Fidenza non si chiamava così, fino al 1927, ma Borgo San Donnino. Il suo nome originario si era perso nelle nebbie del tempo, fino a che un giorno gli scavi restituirono delle iscrizioni di epoca romana che attestavano che questa città si chiamava Fidentia, e dunque fu presto operata la trasformazione toponomastica.La cittadina sorge in un punto strategico della via Francigena,che qui prende il nome di Romea,perchè portava a Roma i pellegrini dai tempi più remoti. San Donnino è il personaggio cardine su cui è imperniata la vicenda storica e simbolica sia della città che della sua cattedrale.Nel luogo in cui la leggenda vuole che fosse martirizzato il Santo,sorse infatti un primo sepolcro in una cappella circolare, che la chiesa fidentina pone attorno all'anno 293 d.C. seppure egli sarebbe stato un cubiculario di corte dell'Imperatore Massimiano Erculeo (vissuto all' epoca del IV sec.d.C.),una funzione importante. I bassorilievi del portale centrale illustrano la sua storia:il momento in cui incorona l'Imperatore;quando gli chiede di essere dispensato dall'incarico perchè divenuto cristiano;Massimiano che ordina di inseguire lui e i suoi compagni e trucidarli;cosa che avviene sulle rive del fiume Stirone,che un tempo bagnava la città e su cui c'era un ponte. Donnino è raggiunto,gli viene mozzata la testa e quindi giace sulla riva destra del fiume. L'iconografia del Santo rappresenta Donnino con in mano la propria testa (come Saint Denis di Parigi).Da quel momento, inizia a fare miracoli e la sua fama di Santo taumaturgo si diffonde a macchia d'olio, tanto che il Santo è venerato in molte chiese dell'Italia settentrionale e centrale.Le visite al suo Santuario si moltiplicarono e si rese necessario ampliare il luogo della sepoltura.. Si moltiplicarono anche le leggende e i misteri che accompagnano la sua agiografia. In realtà,scavi archeologici hanno portato a cocludere che San Donnino fu sepolto nell'area cimiteriale dell'antico municpium di Fidentia,anche se si ignora ancora quando e perchè il suo corpo venne posto in un sarcofago del II secolo d.C. Questo manufatto con le spoglie sante venne ritrovato sotto l'altare della cripta del duomo nel 1853.Oggi il Santo riposa in un'arca dorata nella cripta. Un luogo di martirio, forse una cripta-martyrium proprio come quella che originò la basilica francese di Saint Denis, pare dunque essere stato alla base dell'erezione di questa splendida cattedrale romanica, che ha visto il succedersi di vari strati edificatori, almeno sette, corrispondenti ad altrettante epoche. La facciata del duomo di Fidenza costituisce una delle testimonianze più importanti di come scultura ed architettura fossero già in epoca romanica fortemente dipendenti. Si tratta di un'opera incompiuta dove solo la parte inferiore della porzione centrale e le due torri hanno l'aspetto definitivo. Sul portale della Cattedrale viene rappresentato il culmine della vita del Santo, il sacrificio per Gesù, il taglio della testa che avvenne nel 293 d.C. sulla riva sinistra del torrente Stirone, laddove oggi sorge un ponte romano. Quando il santo venne abbandonato ormai privo di vita accadde un miracolo che viene ben ricordato nei bassorilievi della facciata. Improvvisamente il corpo, con la propria testa in mano, si alzò e camminò attraversando il corso d'acqua! Una volta giunto sull'altra riva si sarebbe coricato e, lasciato il corpo, l'anima sarebbe salita in cielo condotta dagli Angeli. Anche le due torri presentano importanti elementi decorativi di cultura antelamica. Nella torre settentrionale sono visibili due lastre raffiguranti la Strage degli innocenti e la Cavalcata dei Magi; mentre in quella meridionale al di sopra di una cornice marcapiano Storie di pellegrinaggi. La cattedrale all'interno ha una pianta a tre navate con pilastri a fascio, e presenta una struttura slanciata, sovrastata da matronei e quadrifore. La navata centrale culmina nel presbiterio rialzato in prossimità della cripta. Notevoli le due sculture di scuola antelamica che raffigurano il Cristo Giudice e la caduta degli angeli ribelli, vicini al frammento di affresco raffigurante il Giudizio Universale e riconducibile alla fine del XII di scuola emiliana. La parte inferiore della chiesa risale al XII e, per buona parte degli studiosi, fu progettata da Lanfranco architetto della cattedrale di Modena; mentre le quattro cappelle laterale sono cinquecentesche. La parte più antica della cattedrale è la cripta, caratterizzata da due file di cinque colonne decorate da capitelli romanici e gotici che suddividono l’aula in tre navate. Particolarmente interessante è il capitello abbellito dall’immagine di Daniele nella fossa dei leoni, mentre gli altri sono istoriati con protomi umane, figure tratte dal bestiario medievale e motivi vegetali. Sempre all’interno della cripta, in un antico sarcofago romano, erano conservate le spoglie del patrono della città, in seguito collocate in un reliquiario visibile oggi sotto all’altare.

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