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Lago Arvo

  • Lago Arvo, Provincia di Cosenza, Italia
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Type
Natura incontaminata
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Italiano

Description

Con una capacità di circa 70 milioni di metri cubi di acqua e una lunghezza di 8,7 km, questo lago è il secondo in grandezza dopo il Lago Cecita. Il lago è collegato con il Lago Ampollino tramite una condotta in galleria. La riva nord è frastagliata, mentre quella sud più rettilinea. Il fondale è coperto principalmente di sabbia e ciottoli. Questo lago fu creato tra il 1927 e il 1931 sbarrando il fiume Arvo e i ruscelli Bufalo e Fiego allo scopo di creare un bacino idroelettrico. Il lago Arvo venne realizzato in un'area paludosa, attraverso lo sbarramento tramite diga in terra compatta (unica in Calabria). Attualmente il lago ha una capacità che varia tra i 70 e gli 80 milioni di metri cubi, mentre la lunghezza diametrale è di circa 8,7 km per un perimetro totale di 24 km. Grazie a queste caratteristiche e a questa conformazione, il lago si presta bene a gare di canottaggio, tant' è che è prevista a breve, il completamento del Centro olimpico di cannottaggio. La diga del lago Arvo, è unica nel suo genere in Calabria, in quanto realizzata non in cemento armato e calcestruzzo, bensì in argilla e terra compatta. Lunga 280 m (record di quel tempo), ed alta 22 m, all'epoca della sua realizzazione era la più lunga e grande diga costruita in Italia. Il progetto della diga, completamente rivoluzionario per quell'epoca, poteva essere attuato grazie alle caratteristiche del bacino idrico, meno ripidi rispetto agli altri bacini silani, sottoponendo a minor pressione la diga stessa. A fine lavori, terminati nel 1932, la diga e tutto il suo complesso, vennero inaugurati da re Umberto II e Maria di Savoia. Nelle sue acque vivono trote, persici reali, anguille, cavedani, tinche, carpe e ciprinidi minori come scardole, triotti, alborelle e carassi. Scarsa vegetazione di sponda, attorno sono presenti boschetti di larici. Le prime testimonianze umane in Sila risalgono all'homo erectus (circa 700.000 anni da oggi) e sono state individuate sulle sponde del lago Arvo. Altre testimonianze, sulle rive del lago Arvo, risalgono all'uomo di Neandertal. Tra la fine del neolitico e l'inizio dell'età del rame (3800-3300 a.C.), tutta la Sila venne occupata da insediamenti di agricoltori e pescatori che sfruttavano le antiche conche lacustri (Arvo e Cecita) con un particolare metodo di pesca con la rete (ricerche della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria dirette dall'archeologo Domenico Marino).

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