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Chiesa madre di Santa Maria Maggiore

  • Largo Chiesa Madre, 75010 Miglionico MT, Italia
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Luoghi religiosi
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Description

Fu eretta a partire dal XIV secolo sul sito di una preesistente chiesa; successivamente tra il 1515 ed il 1534 fu ampliata con l'aggiunta delle cappelle laterali. Al 1533 risale anche il campanile situato sul lato sinistro. La chiesa fu di rito ortodosso fino al 1729, quando venne introdotto il rito latino. La facciata, all'altezza dell'apice del timpano, presenta una Madonna con Bambino risalente al XVI secolo. Il portale d'ingresso intagliato nella pietra è attribuito all'artista Nicola da Melissano e rievoca il primitivo impianto della chiesa. Sul lato sinistro della chiesa il portale laterale barocco è sormontato da una lunetta che custodisce una raffigurazione in pietra della Pietà, opera di Altobello Persio. Sempre sul lato sinistro vi è il campanile a pianta quadrata a tre ordini, avente un bassorilievo situato nel secondo ordine con i Santi Pietro e Paolo e l'Eterno Padre. L'interno, a tre navate, ha avuto diverse ristrutturazioni nel corso dei secoli. All'interno della chiesa vi sono diverse opere di notevole importanza: il polittico di Cima da Conegliano, splendida opera risalente al 1499 e formata da 18 tavole racchiuse in una maestosa cornice lignea in pioppo; un crocifisso del 1629 realizzato dal Padre francescano Umile da Petralia; il grande organo barocco, composto di 321 canne, realizzato nel 1749 dal maestro Rubino da Castellaneta utilizzando le canne di un organo cinquecentesco, restaurato nel 1993. Nella chiesa sono inoltre conservate diverse tele databili tra il XVI ed il XVII secolo, tra le quali nell'abside vi sono una Madonna con Bambino in gloria tra i santi Eligio e Carlo Borromeo ed un'altra raffigurante l'Assunzione, entrambe attribuite ad Alessandro Fracanzano, padre dei più noti Cesare e Francesco[1]; una Deposizione dalla croce databile anch'essa tra il XVI ed il XVII secolo, opera di un allievo di Antonio Stabile[1], situata vicino il secondo altare della navata sinistra; una tela di Pietro Antonio Ferro del 1607 raffigurante la Madonna con Bambino e i santi Bartolomeo e Martino, anch'essa nell'abside; la Madonna del Rosario firmata da Girolamo Todisco e datata 1634, sul primo altare della navata destra. Nella navata destra vi sono anche la cappella con l'altare di Sant'Antonio da Padova, con due bassorilievi risalenti al XVI secolo; sull'altare vi è la statua lignea del Santo. Il Polittico, eseguito nel 1499 da Giovan Battista Cima, fu acquistato, probabilmente, a Lipsia dal duca Vincenzo Gonzaga di Mantova da parte di Don Marcantonio Mazzone, maestro di cappella dei Gonzaga sul finire del Cinquecento; oppure, secondo una tradizione locale, fu acquistato a Venezia nel 1598 dallo stesso Mazzone, arciprete di Miglionico, oltre che musicista e letterato. Collocato nella chiesa parrocchiale, sarebbe stato donato al priore dei convento di S. Francesco dallo stesso Mazzone alla sua partenza da Miglionico. Il polittico è formato da diciotto pannelli disposti in quattro ordini e raffigura al centro la Madonna in trono col Bambino con sul piedistallo la scritta "IOANES / BAPTISTA / P / 1499": ai lati, a figura intera, S. Francesco, S. Girolamo. S. Pietro e Sant'AntonioParticolare del Polittico di G.B. Cima da Conegliano: Madonna con Bambino (Chiesa Madre Santa Maria Maggiore) da Padova; nell'ordine soprastante, a mezzo busto, S. Chiara, S. Ludovico, S. Bernardino e S. Caterina d'Alessandria; nella cimasa, il Cristo Passo tra l'Annunciata e l'Angelo annunciante; infine, nella predella, Santi protomartiri francescani. Manca la tavoletta centrale della predella ove, forse, era raffigurata la Natività. Smembrato, fu ricomposto nell'attuale cornice fatta eseguire nel 1782 dai baroni Del Pozzo di Miglionico, che aggiunsero, nel pannello centrale, in basso a destra, lo stemma di famiglia. Ignorato dalla critica, nel 1907 lo studioso Martin Wackernagel, per confronti con la Pala Dragan ("Madonna dell'Arancio" della Galleria dell'Accademia di Venezia, 1496 circa) lo attribuì a Giovan Battista Cima da Conegliano. Lo schema architettonico è lo stesso già adoperato nel polittico della chiesa parrocchiale di Olera (BG) (1489) e che Particolare del Polittico di G.B. Cima da Conegliano: Cristo (Chiesa Madre Santa Maria Maggiore)sarà riproposto nella chiesa parrocchiale di S. Fior (Tv) (1507). Il fondo dorato dei polittico di Olera viene sostituito da cieli aperti percorsi da cirri piumosi e, alle spalle della Madonna e dei Santi a figura intera, da paesaggi di colline che digradano verso l'acqua sulle cui sponde si bagna un borgo con chiesa. Le figure della Vergine e dei Santi, serene e tranquille, in perfetto legame con il paesaggio circostante, sono descritte mediante un disegno dalla geometria semplicissima e precisa, modulato da una gamma di colori apparentemente freddi ma stesi con finezza di gradazioni e con accostamenti di singolare limpidezza. Il polittico è stato più volte sottoposto a restauro: un primo intervento risale al 1928; un successivo pronto intervento al 1962, in occasione dell'esposizione in mostra a Treviso. Nel 1964 i diciotto pannelli sono stati trasportati a Roma presso l'Istituto Centrale di Restauro dove si è provveduto al restauro totale: i supporti lignei sono stati liberati dall'intonacatura settecentesca, disinfestati dai tarli, risarciti nelle spaccature e consolidati con resina e paraloid. Poiché i dipinti erano stati ritoccati e si presentavano ricoperti da uno strato di sudicio e di vernici ossidate, si è provveduto alla pulitura e alla riequilibratura pittorica dell'insieme ad acquerello e alla reintegrazione delle lacune. Nel 1972 si è resa necessaria la disinfestazione totale dell'opera; nel 1989-90 si è proceduto al restauro della cornice settecentesca. Nel 1997, prima della restituzione alla città di Miglionico, si è proceduto al restauro dei paliotto e alla revisione della cornice lignea dorata ad opera delle restauratrici della Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Matera (tratto da Miglionicoweb)

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