Judith Burton
Seattle
Il tesoro di San Gennaro è costituito da straordinari capolavori raccolti nel corso di sette secoli da donazioni di papi, re, imperatori, regnanti, governanti, personaggi eminenti, gente comune, e parte di una collezione unica e incontaminata grazie alla deputazione della Cappella di San Gennaro, un'antica istituzione laica ancora esistente, fondata nel 1527 per il voto della città di Napoli. Oggi il tesoro è esposto al Museo del Tesoro di San Gennaro, il cui ingresso si trova accanto al Duomo di Napoli e alla Cappella del Tesoro. Il Tesoro è costituito da una serie di collezioni d'arte che comprendono gioielli, statue, busti, tessuti preziosi e dipinti di grande valore, tra cui i gioielli che ornano la statua del Santo. Tra gli oggetti più interessanti, il copricapo del Vescovo (Mitra) del 1713 del gioielliere Matteo Treglia, decorato con numerose gemme (diamanti, rubini e smeraldi) e la collana che circonda la collana della statua. Composta da più di 3700 rubini, smeraldi e diamanti, la mitra era destinata ad adornare un busto del santo realizzato ai tempi degli angioini; il costo dell'opera era di circa ventimila ducati raccolti attraverso abbonamenti e donazioni con la partecipazione del popolo, del clero, degli artigiani, dei nobili e persino dell'imperatore. La collana di San Gennaro è forse il gioiello più prezioso al mondo. Iniziò nel 1679 con tredici grandi maglie in oro puro, con croci appese con zaffiri e smeraldi. Oggi la collana comprende anche altri gioielli di diversa produzione e familiarità e di origine famosa. Una croce presentata a Carlo di Borbone nel 1734, una croce presentata dalla Sassonia, una coppa in tre parti con diamanti e smeraldi, una croce di diamanti e zaffiro del 1775 presentata da Maria Carolina d'Austria, una spina a forma di mezzaluna del 1799, presentata dalla Duchessa di Casacaland, una croce con diamante e smeraldo presentata da Giuseppe Bonaparte, una croce, una spilla con diamante e crisotilo presentata da Vittorio Emanuele II di Savoia, e altri oggetti. Unica nel suo genere è la preziosa collezione di argenteria (circa 70), che si è conservata intatta e non è mai stata forgiata a causa di furti ed è quasi interamente opera dei maestri della scuola napoletana. L'Archivio Storico custodisce i banchieri che hanno pagato per la vendita di parte di questo tesoro, oltre che per gli interventi pittorici e la manutenzione della cappella del Tesoro.
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