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Capua | Matres Matutae

  • 81043 Capua CE, Italia
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Arte, Teatri e Musei
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Description

Le Matres Matutae sono delle Kourotròpoi ovvero statue di donne sedute su troni, gambe leggermente divaricate e con due bimbi in fasce. Realizzate in tufo, il loro ritrovamento fu unico non solo per il valore archeologico, ma anche per la singolare storia che si cela dietro di esse. Nel 1845 l’architetto Carlo Patturelli, che aveva partecipato ai lavori per la Reggia di Caserta, intendeva costruire un villino nel proprio fondo, in località Petrara, nell’attuale Curti. Durante gli scavi, vennero scoperti diversi reperti dal valore monumentale e una straordinaria quantità di oggetti: terrecotte figurate di ogni tipo, gioielli ed infine statue di soggetti femminili quasi tutte con la stessa identica postura, le Matres Matutae. Queste, considerate prive di qualsiasi eleganza classica, furono seppellite nuovamente a causa del timore dell’architetto Patturelli di perdere la proprietà. Per diversi anni le madri rimasero nascoste fino al 1873, anno in cui lo stesso Patturelli favorì la riscoperta delle opere.L’elevato numero delle statue e oggetti monumentali rinvenuti, confermano l’esistenza di un santuario. Nonostante le tante opere riportate alla luce però, ad oggi non è stata ritrovata alcuna testimonianza storica o letteraria della struttura. Questo ha reso impossibile risalire a diversi dettagli del santuario, inclusa la planimetria.Ma chi è la Mater Matuta? Il culto della Grande Madre – o Grande Dea – affonda le sue radici in epoche lontane, preistoriche, ed è tipica della realtà mediterranea. Nei secoli tale culto si è diffuso coinvolgendo tutte le grandi civiltà del passato. La Mater Matuta, in particolare, ne sarebbe una singolare variante di origine Italica, entrata poi a far parte del mondo romano. Nella mitologia a Roma, la Mater Matuta era la dea della Mattina o dell’Aurora, la madre dell’inizio, della vita, ed in un senso più stretto della fecondità.ulla collezione di Matres Matutae di Capua vi sono diverse teorie. L’enorme quantitativo di statue, di ogni dimensione, fa pensare che si tratti di manufatti offerti dalla popolazione ad un unica Mater Matuta, a cui era forse dedicato il santuario, quale ex-voto per ringraziare del parto felice. C’è poi la teoria che rimanda tali reperti al culto di Cerere. Questo perché la Mater Matuta campana veniva raffigurata con in mano una colomba ed una melagrana, quest’ultimo simbolo proprio della dea della terra. E vista la grande diffusione in Campania di templi e celebrazioni in onore di tale figura, alcuni studiosi hanno avanzato questa ipotesi.Ad oggi quella della Matres Matutae è una delle collezioni più importanti al mondo, nonché motivo di vanto per tutta la città di Capua.

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