Il nome deriva dalla presenza di un vicino quartiere abitato da una colonia lombarda durante la dominazione Normanna in Sicilia.
Il Castello sorge su di un altopiano roccioso, costeggiato da un ripido e profondo burrone, che lo rende una vera e propria roccaforte militare.
Le origini del Castello di Lombardia risultano essere remote, infatti fu dimora di un Re Sicano, che confinò la sua gente all’interno dell’antico maniero per difendersi dall’avanzata dei Siculi.
Ebbe un ruolo strategico durante la dominazione Greca in Sicilia, e fu di grande aiuto al popolo Ennese contro la conquista dei Romani, i quali denominarono la città “Urbs inexpugnabilis”.
Durante la dominazione Sveva in Sicilia il Castello di Lombardia venne ristrutturato grazie al progetto dell’architetto Riccardo da Lentini, che costruì le 20 Torri, rendendolo così a tutti gli effetti una monumentale fortezza.
Successivamente diventò dimora di Federico III d’Aragona, ed inoltre qui venne più volte convocato e riunito il Parlamento del Regno di Sicilia.
Il Castello di Lombardia decadde di importanza nei secoli a venire diventando una prigione.
Dal secolo scorso le ampie stanze della fortificazione furono usate come serbatoi per la distribuzione idrica nella città di Enna.
la struttura Sveva era composta da ben 20 torri, delle quali ne rimangono solo 6.
La più significativa fra le torri rimanenti è la Torre Pisana adornata da una struttura merlata.
E’ una torre ben conservata, dal cui terrazzo si può godere di un meraviglioso panorama che include ai suoi piedi la città di Enna, da Nord ad Est i comuni di Calascibetta, Leonforte, Agira e Troina, abbracciando sullo sfondo la meravigliosa Etna e le catene montuose Siciliane quali quelle dei Nebrodi, Madonie e perfino dei Monti Erei.
La base del Castello di Lombardia si dispone su di una pianta irregolare.
Vi si accede per un cortile detto “degli Armati” o “di San Nicola”, oggi adibito ad ospitare manifestazioni teatrali.
Seguono altri ampi cortili rispettivamente il secondo chiamato “ della Maddalena” o “delle Vettovaglie” dove si trovavano granai e stalle.
Il terzo denominato “Piazzale di S. Martino”, dove si trovano i resti dell’omonima chiesetta e dove era ubicata l’abitazione di Federico III.
Sempre nel terzo cortile si trova la sopra citata Torre Pisana.
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