Description
La storia della chiesa gotica di San Secondo, patrono della città, ancora oggi risulta in buona parte lacunosa e scarsamente documentata.
uttavia, dalla fine dell'Ottocento ad oggi, la bibliografia apparsa sull'argomento, insieme ai dati emersi nel corso dei restauri degli anni 60, consentono di ricostruirne, seppure sommariamente, le principali vicende costruttive. L'origine della chiesa risulta assai controversa proprio perché ricco di contraddizioni, e quindi storicamente non utilizzabile, appare il racconto di San Secondo; tradizione vuole, infatti, che il militare romano Secondo, fattosi cristiano per intercessione di San Calogero, sia vissuto nel II secolo d.C. e martirizzato proprio nel luogo ove poco dopo sarebbe sorta la chiesa intitolata al suo nome: in realtà, afferma A. Crosetto, non esistono conferme esplicite circa l'esistenza di una primitiva chiesa paleocristiana.
La facciata,in cotto con basamento in arenaria, è a capanna, verticalmente tripartita dai contrafforti, con rosoni e portali a strombo; sopra il rosone centrale, maggiore rispetto agli altri per dimensione e decorazione, vi è una nicchia con una copia della statua del Santo. I pinnacoli e la croce in ferro battuto risalgono a restauri ottocenteschi. I portoni laterali sono ottocenteschi, mentre quello centrale è datato 1727 ed è sormontato da lunetta con due archi trilobati contenenti gli affreschi di S. Pietro e S. Paolo e nel quadrilobo centrale mostra una scultura in marmo con l’Ecce homo. La pianta è basilicale a tre navate con transetto e cupola ottagonale irregolare; la navata centrale termina con abside poligonale a cinque lati; la navata sinistra termina con abside rettangolare, mentre quella destra, la cappella di S. Secondo, con abside semicircolare, a filo con quella della navata centrale dopo le modifiche apportate nel Settecento dall’arch. Bernardo Vittone. I pilastri sono a fascio in mattoni con capitelli in pietra arenaria. Le navate sono coperte da volte a crociera con costoloni in cotto e chiavi di volta circolari in pietra che recano scolpite le insegne di famiglie gentilizie. La navata di sinistra ospita due cappelle in prossimità del transetto mentre la navata destra quattro cappelle poligonali a cinque lati. Tutte le cappelle svolgono la funzione di contrafforti per i pilastri. Notevoli opere d’arte arricchiscono la collegiata: il capolavoro di Gandolfino da Roreto nella navata sinistra, polittico della Natività di Gesù (XVI sec.), l’altare in legno di G. Badarello nel transetto destro e alcuni reperti di affreschi di primissimo Quattrocento di scuola lombarda. All’interno è inoltre visibile il grande crocifisso di Michele Enatem in legno scolpito e dipinto, datato 1658, che è stato collocato nel 1974, al termine dei lavori di restauro, sull’arco trionfale, sopra l’altare volto al popolo, ma del quale non è nota la provenienza e lo stemma alla base della croce.