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Cantine Mastroberardino

  • Via Manfredi, 75, 83042 Atripalda AV, Italia
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Vini
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Storia dell'azienda Mastroberardino: La cantina Mastroberardino nasce nel 1878 per opera di Angelo Mastroberardino, Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia e bisnonno di Piero Mastroberardino, attuale Presidente dell'azienda. L'attività della famiglia Mastroberardino si snoda da Angelo al suo pronipote Piero senza soluzione di continuità: continua è stata l'opera di valorizzazione dei vini e dei vitigni del territorio, durante la quale i Mastroberardino si sono fatti pionieri della salvaguardia, della difesa e della valorizzazione di vitigni come il Fiano, il Greco e l'Aglianico anche in tempi in cui la coltivazione di questi vitigni era poco di moda e ristretta a territori circoscritti. vigna L'azienda ha sede in Campania, precisamente ad Atripalda, nell’Alta Irpinia, in provincia di Avellino. Le tenute sono dislocate nelle aree che hanno rappresentato il centro delle zone di produzione tipiche dei grandi vini di questa regione. Le visite alla cantina sono particolarmente interessanti e ambite da visitatori di ogni parte del mondo perché rappresenta una sintesi fra la tecnologia d'avanguardia nel campo enologico e l'accoglienza di una cantina secolare, di estremo interesse anche artistico : le cupole delle grotte di invecchiamento e affinamento ospitano opere di artisti come Raffaele de Rosa, Maria Micozzi e Doina Botez. L'interesse dell'azienda e della famiglia Mastroberardino per l'arte e la cultura è testimoniata anche dalla richiesta della Soprintendenza di Pompei di reimpiantare in un terreno dell'antica città di Pompei, allora adibita a vigneto, gli stessi vitigni dell'epoca romana. Articolo: Mastroberardino, Taurasi da eccellenza L'Irpinia sfida Piemonte e Toscana con la cantina più antica Primo grande vino nella storia moderna del Sud. L´unico che negli anni Ottanta nei ristoranti di lusso di New York costava cento dollari, controvalore di 165 mila lire. Un brivido d´orgoglio per gli italiani d´America. Mastroberardino è il Taurasi, il Greco, il Fiano che han fatto scoprire al mondo il tesoro irpino, in una provincia che è sede di "università del vino", in cattedra Luigi Moio, enologo con lunga esperienza di ricerca in Francia. La Guida "I Vini d´Italia 2008" (L´espresso, 752 pagine, euro 22, anche in edicola) rende omaggio alla cantina attiva ad Atripalda dal 1700, iscritta alla Camera di commercio nel 1878. Assegna 19,5 ventesimi a "Taurasi Riserva Radici 2001", il massimo non solo in Campania. L´eccellenza: è questo il giudizio della guida diretta da Enzo Vizzari (con Ernesto Gentili e Fabio Rizzari) a un Taurasi che sbalordì in una degustazione recente con una bottiglia del 1934. Il ritorno di Mastroberardino ai livelli più alti si deve a una rifondazione coraggiosa. L´inossidabile lucidità di Antonio, "il Dottore", con il figlio Piero ha puntato su un manager giovane ma sveglio, Dario Pennino, sul santone francese Denis Doubordier con l´enologo Massimo Di Rienzo, pierre Alessia Canarino. Ecco il team che ha sbancato gli Oscar della guida 2008, piazzando anche il Fiano 2005 in zona di eccellenza, secondo per qualità-prezzo. «La Campania è letteralmente esplosa», si legge. La guida sancisce il dominio dei rossi sui bianchi, consolida il prestigio del Taurasi scoprendo vignaioli di talento: Michele Perillo e Pasqualino di Prisco. E Salvatore Molettieri, il poeta contadino, resta in vetta con il suo "Vigna cinque querce riserva 2002". Nel Sannio brilla "La Rivolta". Nei rossi con l´Irpinia sia Salerno che Caserta: offrono straordinarie bottiglie, "Terra di lavoro" e "Montevetrano". Nei bianchi duello tutto irpino: Fiano contro Greco, le altre due docg della Campania. (Articolo tratto da Repubblica)

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